In Galles: Cardiff Bay e Tintern Abbey

Domenica scorsa ci siamo svegliati di buon mattino e, dopo un’abbondante – ma non troppo – colazione, ci siamo diretti verso Cardiff Bay.

Uno dei motivi del nostro viaggio in Galles era la nostalgia del mare – mia ovviamente, quindi una visita alla baia era d’obbligo. Purtroppo abbiamo scelto il weekend in cui l’aria si preparava all’arrivo della Beast from the East, il freddo siberiano che avrebbe poi coperto di neve gran parte dell’Inghilterra e il nord/ centro Italia.

Il panorama dalla baia era stupendo, con colori brillanti e vivaci ma, nonostante la presenza del sole, la baia era costantemente battuta da un vento gelido che ha reso la nostra passeggiata da piacevole a interminabile. Abbiamo camminato lungo Stuart Street verso est passando per il Pierhead Building, edificio del XiX secolo, e per il più che moderno palazzo dell’Assemblea Nazionale Gallese.

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Poi lungo la stessa direzione abbiamo imboccato Harbour Drive. Alla fine di questa strada abbiamo preso la decisione sbagliata, ovvero percorrere tutta la baia, attraversare il ponte e tornare sulla terra ferma dall’altro lato. Il vento sferzava impietoso nella zona più esposta della baia quindi, nonostante il bellissimo panorama, non siamo riuscite a goderci appieno l’esperienza.

La città di Cardiff deve la sua passata fortuna alle miniere di carbone e agli inizi del secolo scorso proprio questa zona portuale era gremita di imbarcazioni. Dopo la seconda guerra mondiale iniziò il suo lungo declino e la zona venne completamente abbandonata fino al 1987, anno in cui fu intrapreso un progetto di riqualificazione dell’area che nel corso degli anni l’ha trasformata in ciò che è adesso.

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Dopo l’estenuante giro della baia, ci siamo diretti al castello di Cardiff. Anche questo, come il Castello di Caerphilly, venne ampiamente restaurato in stile neogotico vittoriano. Circondato da una riproduzione vittoriana di mura romane, il castello è formato da edifici risalenti a varie epoche storiche, come il Norman Keep del XII secolo, la Black Tower del XIII secolo, e anche la torre dell’orologio di stile neogotico, progettata dal terzo marchese di Bute e dall’architetto William Burges.

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Dopo un gustosissimo pranzo a base di tapas al Bar 44, ci siamo diretti verso la nostra ultima tappa: Tintern Abbey.

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Questo bellissimo complesso monastico venne costruito tra il XII e il XIII secolo, e ciò che ne rimane è solo un’ossatura in pietra. Apice di bellezza di questo complesso architettonico è la finestra occidentale che, spoglia della propria vetrata originaria, si erge tenacemente con i suoi archi ogivali gotici sul paesaggio.

L’affaccendata quotidianità monastica che si era protratta in questo luogo per oltre 400 anni, venne bruscamente interrotta nel 1536 quando l’abate Wyche si arrese ad Enrico VIII e consegnò il monastero ai rappresentati della corona. La dissoluzione dei monasteri inglesi voluta de Enrico VIII, ufficialmente per promuovere la nuova fede ma ufficiosamente al fine d’impossessarsi dei bei della Chiesa, è uno dei peggiori colpi inferti al mondo dell’arte nella storia d’Europa.

 

Si resta senza fiato ad entrare in quella che era la chiesa del monastero, il cuore pulsante della vita della confraternita. Ciò che ne rimane sono immagini surreali.

Le possenti mura in pietra delle navate cadenzano una successione di archi e tracciano il profilo di finestre bifore. Fin qui sembrerebbe una normale chiesa inglese, eppure volgendo la sguardo in basso ci si ritrova su dell’erba e la luce del sole penetra indisturbata tra le finestre e attraverso quello che una volta era il soffitto, creando giochi di chiaro sui pilastri a fascio.

Ci sono anche altre zone dell’abbazia in buono stato come il refettorio e un forno nelle vicinanze. Sembra quasi che la distruzione sia avvenuta solo qualche anno fa, e invece sono passati quasi 500 anni. E l’incompletezza del sito lascia quasi più spazio all’immaginazione del visitatore che, un po’ come un esploratore romantico, si trova a sognare tra le sue mura.

Tintern Abbey è anche citata nel titolo di una ben nota poesia di William Wordsworth pubblicata nelle Lyrical Ballads, Lines Composed a Few Miles above Tintern Abbey, on Revisiting the Banks of the Wye during a Tour. July 131798. Ed è proprio mentre attraversavamo in macchina la Wye Valley di ritorno ad Oxford che, incantati dai suoi paesaggi fiabeschi, abbiamo deciso di tornare a breve.